Siete sorpresi? Non vogliamo abituarvi ai numeri doppi, ma questa volta vi sono state delle circostanze eccezionali. Articoli lunghi e non facilmente divisibili o rinviabili, tutte le rubriche, nuove e vecchie, presenti. Inoltre, per ricordare Ruggero Chiesa ai trent’anni dalla scomparsa, abbiamo pensato di raccogliere e pubblicare i suoi scritti. In luglio quindi riceverete un volumetto con la raccolta delle Note di Copertina, brevi articoli di opinione e attualità che aprivano la rivista dal numero 62 al numero 86.
Un breve commento sui contenuti di questo numero. Luciano Lima, studioso brasiliano, collabora per la prima volta con «il Fronimo» facendoci conoscere un importante compositore, suo compatriota, Radamés Gnattali. Nei paesi che hanno una forte e radicata tradizione popolare i confini tra questa e la musica colta non sono rigidi e ben definiti. Il Brasile è uno di questi paesi (la Grecia è un altro, ad esempio) e Gnattali un buon rappresentante di quel mondo musicale. Un personaggio interessante che ha dedicato alla chitarra parte della sua produzione, sicuramente meritevole di un approfondimento.
Il contributo di Pablo Márquez tratta un argomento che lo ha molto appassionato: la versione per chitarra terzina del Secondo Concerto, op. 36, di Mauro Giuliani. Dopo la presentazione dei «fatti» storici relativi a questo concerto, Márquez passa a elencare tutte le differenze tra le due versioni, differenze che a volte sono veramente notevoli, al punto tale da chiedersi se questo non possa in realtà essere un nuovo Concerto. Non siamo di questo parere, ma Márquez fa una presentazione chiara e minuziosa e ognuno potrà ragionare da sé.
Vincenzo Saldarelli continua la serie di articoli sulla Schola fiorentina con la seconda e ultima parte dedicata ad Alvaro Company. Si prende qui in esame la sua produzione posteriore a Las seis cuerdas e si conclude con il catalogo delle opere.
Sul numero precedente abbiamo pubblicato un articolino di Catherine Marlat con alcune novità importanti riguardanti Matteo Carcassi, da lei scoperte per caso durante ricerche relative ad altre persone. Romolo Calandruccio si è reso conto che nel corso delle sue ricerche su Carulli si era imbattuto anche lui su notizie relative a Carcassi e che, comunque, in ogni articolo da noi pubblicato in questi ultimi vent’anni vi erano informazioni parziali, aggiunte o correzioni di dati forniti precedentemente e mancanza di verifiche delle fonti preesistenti.
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